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Green pass e nuovo decreto: cosa cambia in Emilia Romagna

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato le nuove regole. Pass necessario dal 6 agosto per bar e ristoranti. Poi concerti, teatri, stadi e palestre. Le discoteche restano chiuse. Per i cambi di colore delle Regioni stabiliti i nuovi parametri. Tutto quello che c’è da sapere

 

Bologna 22 luglio 2021 –  Ok al alle nuove regole sul Green pass e al nuovo decreto. Si è concluso il Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi nel quale si è discusso di Green pass e dei nuovi parametri per la “colorazione” delle regioni. Dopo la cabina di regia andata in scena nel pomeriggio, il Governo italiano ha trovato la quadra riguardo le nuove regole sull’uso del certificato verde e sui nuovi parametri per la colorazione delle regioni. Lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021.

Nuovo decreto Covid, come cambiano i parametri per la “colorazione” delle regioni

Come spiegato dal ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della conferenza stampa di presentazione del decreto, come chiesto dalla maggioranza dei presidenti di regione, per determinare i nuovi passaggi di fascia verrà considerato prima di tutto il tasso delle ospedalizzazioni. Passa quindi in secondo piano il dato relativo all’incidenza del virus ogni 100mila abitanti, criterio che aveva guidato sin qui la determinazione dei passaggi tra zone gialle, arancioni e rosse. In particolare, come specificato da Speranza, una regione passerà in zona gialla quando negli ospedali il tasso di occupazione delle terapie intensive supererà il 10% e quello delle aree mediche il 15%. Una regione passerà in zona arancione quando il tasso di occupazione delle terapie intensive andrà oltre il 20% e quello delle aree mediche oltre il 30%. Infine, una regione andrà in zona rossa nel momento in cui l’occupazione delle terapie intensive e delle aree mediche supererà rispettivamente il 30 e il 40%.

Nuovo decreto Covid, le regole per l’utilizzo del Green pass

“Vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi”. Questo è il mantra ripetuto più volte nel corso della conferenza stampa dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il Governo, proprio sulla base del fatto che la vaccinazione sarà fonamentale per non dover chiudere di nuovo le attività produttive, ha stabilito regole estensive per l’uso del certificato verde. In virtù di ciò, a partire dal 6 agosto, il Green pass sarà necessario per entrare nei bar e nei ristoranti (solamente al chiuso), ma anche per accedere a musei, spettacoli, palestre, centri benessere, centri termali, parchi tematici e divertimenti, sale da gioco e tutte le procedure concorsuali.

E’ invece rimandata la decisione sull’utilizzo del certificato verde su trasporti e mezzi pubblici. Nel nuovo decreto, non c’è nemmeno l’obbligo di vaccinazione per i docenti e i dipendenti della scuola. E’ stata ulteriormente rimandata anche la riapertura delle discoteche sempre attraverso l’uso del Green pass, una strada che era stata caldeggiata più volte dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Il premier Draghi ha assicurato che per le discoteche ancora chiuse il Governo varerà una nuova tranche di ristori.

Tra la cabina di regia e il Consiglio dei Ministri, Draghi incontrerà i presidenti di regione, per trovare una online comune in particolare riguardo la definizione delle nuove soglie e dei parametri per le zone di rischio del Paese. Delusione da parte del sindaco emiliano romagnolo dei proprietari delle sale da ballo dopo la decisione del Governo di rimandare l’apertura delle discoteche.

Gianni Indino (Silb): “Su discoteche siamo stati beffati”

Poco dopo la decisione di rimandare ancora una volta l’apertura delle discoteche, Gianni Indino, presidente del Sindacato dei proprietari delle sale da ballo, ha espresso tutta la sua delusione. “Non è una doccia fredda è una presa per il sedere se mi si passa il termine”, ha detto Indino. “La medicina, gli scienziati, la politica, le Regioni, tutti si erano adoperati a parole in questi ultimi tempi per la riapertura delle discoteche, invece ancora una volta siamo stati beffati. È una situazione che non so come sfocerà: saremo calmi? saremo tranquilli? L’unica cosa certa è che i ragazzi continueranno a ballare, i contagi a salire e le imprese continueranno a morire: bel quadro che ci hanno lasciato”, ha concluso.

Nei giorni scorsi, riguardo i temi del Green pass e della definizione dei nuovi parametri per i passaggi di fascia, si erano espressi anche i presidenti di regione di Emilia-Romagna, Marche e Veneto.

Bonaccini: “La certificazione è strumento di libertà”

“Abbiamo lo strumento per fermare il virus: i vaccini. Un’opportunità straordinaria che solo un anno fa sognavamo tutti. Il Paese deve essere unito nel coglierla appieno. E il green pass per me è uno strumento per continuare ad aprire in sicurezza attività, spazi e servizi. Per allargare la normalità e la socialità che ci siamo riconquistati proprio grazie alla campagna vaccinale, da proseguire con ancora più convinzione”. Così il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Secondo il quale, “la limitazione della libertà è passare giorni e giorni in quarantena o in una corsia d’ospedale, vedere limitata la propria attività d’impresa o rischiare di dover tornare a rallentare o abbassare la serranda se il contagio dovesse ripartire verso soglie d’allarme. Limitazione della libertà non sono il vaccino o il green pass, ma la didattica a distanza – ha continuato – . Prima non avevamo altri strumenti, adesso sì. Guai tornare indietro”.

Acquaroli: “Certificato solo per grandi eventi”

“Il green pass va bene per quelle manifestazioni che hanno un grande impatto, ma nella quotidianità rischia di portare a cittadini di serie A e cittadini di serie B”, ha detto Acquaroli parlando con i giornalisti a margine della presentazione di una serie di appuntamenti dedicati ai borghi. Il Presidente delle Marche ha sottolineato che sul green pass “bisogna essere cauti e attenti”. Sul nuovo modello di classificazione delle Regioni, Acquaroli ha chiesto “buon senso” e “di guardare alle questioni in maniera oggettiva”. Facendo riferimento alla situazione delle Marche, il governatore ha sottolineato che i ricoveri nei reparti (15, dei quali 3 nelle terapie intensive) “non creano allarme” e ha auspicato decisioni da prendere “man mano che si va avanti nei mesi, senza dare messaggi sbagliati con il rischio di rendere inutile tutto ciò  che è stato fatto finora per rilanciare l’economia e arrivare a una normalita’, indispensabile per essere in grado di supportare il peso determinato dalla pandemia”. “Il fenomeno della pandemia va affrontato passo dopo passo”, ha aggiunto.

Zaia: “Per le nuove fasce si considerino le ospedalizzazioni”

“I parametri di oggi per la suddivisione delle zone sono anacronistici”, ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia. Che poi ha concluso: “Oggi abbiamo avuto 600 positivi con 3 ricoveri, che aumenteranno, dico anche che per ottobre avremo l’82% di cittadini vaccinati. E’ necessario legare i parametri all’ospedalizzazione per passaggio di zona, passare in zona gialla adesso per me sarebbe strano”. Come è poi avvenuto: gli appelli delle Regioni sono quindi stati accolti dal Governo.

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