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Il nuovo Fico gioca con il cibo e ci crede – 22 luglio inaugurazione

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Il nuovo Fico gioca con il cibo e ci crede: “Niente budget per ora”

Taglio del nastro della versione 2.0 della creatura di Oscar Farinetti. All’inaugurazione, sulle note di “Chissà se va” di Raffaella Carrà, era presente anche Romano Prodi

BOLOGNA – Il ‘nuovo’ Fico potrà puntare al pareggio raggiungendo il milione di visitatori all’anno? L’euforia c’è, ma non bisogna esagerare. “Partiamo più bassi. E diciamo la verità: sul primo anno non abbiamo depositato un budget, l’avrebbe dovuto fare il mago Otelma. Non potevamo sapere come avrebbe reagito il pubblico dopo un anno di lockdown e di pandemia, avremmo scritto stupidaggini. Tendenzialmente, l’obiettivo è quello del milione. Il che significa nel giro di tre-quattro anni. È un obiettivo più basso rispetto agli obiettivi iniziali, ma Fico non è più gratuito”, visto che adesso si paga il biglietto (da 10 euro con il LunaFarm, ma c’è anche il parcheggio). Parola dell’amministratore delegato di Fico Eataly World, Stefano Cigarini, che alla festa di ieri sera nel parco di via Paolo Canali, in attesa della riapertura ufficiale del 22 luglio, mostra di credere molto nel nuovo corso della creatura di Oscar Farinetti.

Il taglio del nastro di Fico post-restyling, riservato ad invitati e addetti ai lavori, si consuma non a caso al ritmo di “Chissà se va” di Raffaella Carrà, e il messaggio in sala viene recepito. C’è tanta gente al primo lancio del Fico 2, ma è lo stesso Cigarini a sfumare sugli eventuali rischi legati all’attualità: “Il pubblico si è un po’ ammassato per la cerimonia d’inizio, in effetti, ma poi si distribuirà meglio all’interno del parco. La capienza massima è di 8.000 persone, qui ognuno ha 10 metri quadrati a disposizione. Stasera siamo a 4.000-5.000. Per i festeggiamenti della nazionale italiana in città dell’altra sera c’era comunque più gente assembrata, anche se sotto ai portici…”.

Dopo la pandemia, il parco era chiamato ad un passaggio decisivo, per la sua sopravvivenza dopo l’apertura nell’ormai lontano 2017, e così i soci, Coop e Eataly, hanno investito altri cinque milioni di euro per cambiarlo. Adesso l’attrazione mira ad essere più una Disneyland del cibo aperta alle famiglie, centrata sul gioco e sui giochi, che un contenitore di cibo da mangiare sul posto o portare a casa.

Ci crede anche Romano Prodi, che si presenta puntuale all’inaugurazione insieme con la moglie Flavia: “Il nuovo Fico potrà vincere la sua scommessa? È bello e variegato, non è solo cibo ma un bel intrattenimento per famiglie, ci sono spazi per i bambini. Credo che Fico diventerà familiare, ecco”. Se non si è partiti come si sperava, quindi, è solo perché ogni novità ha bisogno del suo tempo, ragiona Prodi. Aggiunge l’ex premier: “È cambiato molto l’approccio, rimane il cibo ma si accompagna a un modo di vederlo che lo rende diverso, da quello di un comune ristorante o supermercato. Mi auguro che abbia successo, adesso, proprio come un luogo in cui vengono i bimbi e le famiglie, e i cittadini in generale. Non più solo cibo- traduce quindi Prodi- ma cibo in compagnia”.

Girando tra i nuovi spazi, spiccano le 30 attrazioni e 60 tra ristoranti e presidi di street food, ieri sera arricchiti da show con piazzaioli acrobatici, ragazze sui trampoli, mortadelle mobili giganti e pupazzi vari. Ci sono le giostre che raccontano la terra e il fuoco e molti più animali di prima, non mancano una bottiglia gigante da cui sgorga vino rosso e una mega forma unica composta per metà di Grana Padano e per metà di Parmigiano Reggiano, dentro cui ci si può intrufolare come piccoli topi. Oppure, ecco le aree-gioco per i bimbi costituiti da collage di forme di pasta. Insomma, Fico non è stato stravolto rispetto a quando è partito, ma ora ci prova.

Lo conferma Stefano Dall’Ara di Coop Alleanza: “Il nuovo investimento è sia nostro sia di Eataly. Il parco è stato chiuso quasi un anno e mezzo, ora siamo contenti di aver sostenuto il suo rilancio affidato a un maestro come Cigarini”, dopo la sua esperienza con Cinecittà World. Continua Dall’Ara: “Il format ora è molto più accattivante, ora uno paga un biglietto ma con tutte le prerogative in mano. Fico è una scommessa che si può vincere: troppe volte abbiamo sentito cose inesatte sul suo conto, ci aspettiamo bei ritorni quando situazione sanitaria e voli internazionali si saranno stabilizzati”. Aggiunge l’ad di Eataly Nicola Farinetti: “Questo luogo è ancora più divertente oggi e comunque mantiene i suoi valori, nel raccontare la biodiversità del cibo. Fico è aperto alle famiglie ed è molto dedicato ai bambini, che possono rotolarsi dentro a queste aree tematiche che abbiamo creato. Se altri propongono aree tematiche dedicate ai personaggi inventati o ai supereroi, noi le dedichiamo al cibo”. Intanto, quasi non ci crede Andrea Segrè, presidente della Fondazione Fico: “È bellissimo qui stasera vedere tanta gente, sta cambiando qualcosa e forse torniamo alla normalità”.

Condividono l’assessore comunale Claudio Mazzanti e l’assessore regionale Andrea Corsini, che tira un sospiro di sollievo così: “È un bellissimo segnale vedere tutte queste persone. Questa è una struttura su cui si è fatto un grande investimento, aver incontrato qualche difficoltà lungo il cammino è normale, per una cosa così nuova e difficile da gestire. C’era bisogno di un rodaggio e ora il nuovo format è più legato al parco in sé, ai suoi valori di biodiversità, che alla vendita dei prodotti. Un bel segnale- confida Corsini- per tutta l’economia e l’attrattività turistica di Bologna e dell’Emilia-Romagna”.

(Fonte Ag. Dire)

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